Per avere strumenti sterili per ogni paziente abbiamo due possibilità: usare strumenti monouso, oppure sterilizzarli dopo il loro uso. Nel primo caso c’è poco da aggiungere, se non che è una pratica costosa (talvolta inevitabile) e che produce grandi quantità di rifiuti da smaltire. Per la seconda è importante conoscere alcuni aspetti fondamentali.
Ogni strumento che entra in contatto con la bocca deve essere stato precedentemente sterilizzato:
- turbine e micromotori - sono i “trapani” del dentista, devono essere sostituiti ad ogni paziente e possono essere sterilizzati con una autoclave comune (classe B), il cui ciclo dura circa 40 minuti, oppure con autoclavi specifiche (classe S), il cui ciclo dura 10 minuti perché il vapore sterilizzante passa direttamente nei condotti interni dello strumento.
- puntali della siringa aria-acqua - sono la parte che entra in bocca della siringa che spruzza aria e acqua e devono essere sempre sostituiti. Si possono usare puntali monouso, oppure puntali sterilizzabili in acciaio.
- tutti gli altri altri strumenti - devono essere accuratamente puliti con un termodisinfettore, oppure a mano, dopo averli mandati in una vasca ad ultrasuoni, poi asciugati ed imbustati ed, infine, sterilizzati in autoclave.
Anche l’acqua che esce dalla siringa e dalle turbine è bene che venga da un serbatoio separato e che sia disinfettata con sostanze che eliminino eventuali presenze di virus e batteri.